#CASELLARIOPOLITICOFASCISTA - Di come da un mero (?) tweet sia scaturita una gioiosa ricerca collettiva delle proprie radici ribelli.


Il 23 settembre 2010 Wu Ming consigliò via twitter la consultazione on-line del Casellario Politico Centrale, un vasto archivio nato nel 1894 ma ampliato e potenziato durante il regime fascista, contenente ben 158.000 schede di individui considerati sovversivi di cui sono indicati dati anagrafici, appartenenza politica, mestiere e altre annatoziani aggiuntive.

Alla ricerca delle proprie radici ribelli, molti utenti che avevano letto il tweet esortativo consultarono l'archivio on-line commentando poi con sorpreso entusiasmo la scoperta di avere bisnonni o compaesani anti-fascisti, generando cosi' un virtuoso flusso di messaggi in 140 caratteri. Quel semplice tweet di Wu Ming, insieme a quelli susseguitesi poi in una pioggia di retweets e menzioni, ebbe il merito di togliere la polvere dal sito dell'Archivio di Stato e sopratutto da questa particolare possibilità che offre, tanto interessante quanto poco reclamizzata.

L'eco di quanto successo ha raggiunto anche i media mainstream con un articolo uscito per la sezione di Bologna di Repubblica, e con un altro pubblicato dal Venerdi. Grazie a Storify, piattaforma che permette di "costituire blocchi componibili, "lego di informazione" sempre riordinabili" (cit. Jumpin Shark) ho provato a costruire un flusso multimediale selezionando alcuni dei tweet più riusciti e altro materiale video e testuale inerente il casellario, per raccontare questo calzante esempio delle potenzialità di Twitter e dell'utilizzo intelligente che ne fa Wu Ming.



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